Risultati 

Il progetto ha conseguito i seguenti risultati:

  • Definire e verificare, in diversi contesti ambientali e climatici nell’area del Mediterraneo (Italia, Grecia e Israele), soluzioni e protocolli replicabili per una gestione sostenibile della filiera olivicola, cioè una filiera con ridotta impronta di carbonio che vada a ridurre gli effetti negativi sull’ambiente e sul clima derivanti dalle attività di origine antropica.
  • Sulla base delle tecniche sostenibili raccolte nel manuale dedicato, ottenere soluzioni e protocolli replicabili per una gestione sostenibile del suolo, dei coprodotti e dei rifiuti derivanti dal processo produttivo. In questo modo sarà possibile preservare la biodiversità locale, la disponibilità di risorse idriche, ridurre il rischi di erosione del suolo e alluvione, etc.
  • Definire soluzioni innovative e sperimentali che,attraverso modelli numerici, permettano di quantificare la capacità di sequestro del carbonio da parte degli ulivi già impiantati e di ottimizzare il medesimo processo nel caso di nuovi impianti. Il calcolo verrà condotto considerando le soluzioni individuate per la gestione sostenibile dell’uliveto e analizzando la capacità di rimozione e sequestro del carbonio in diversi contesti climatici;
  • Monitorare le emissioni di Gas a effetto serra nella filiera attraverso il coinvolgimento dei produttori olivicoli realizzando un servizio di certificazione con un impatto diretto sul prodotto finale – verrà infatti definito un sistema di etichettatura e di certificazione della qualità del prodotto sulla base dell’analisi del ciclo di vita e della quantificazione dell’impronta di carbonio;
  • quantificare sul campo le differenze tecniche e l’impatto socio-economico delle strategie individuate per la mitigazione dei cambiamenti climatici;
  • Riconoscere il contributo dell’uliveto alla mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso la certificazione dei crediti di carbonio nel mercato volontario,  come già fatto per il settore forestale, riducendo le emissioni e incrementando la capacità di stoccaggio del carbonio. In questo modo, grazie agli incentivi derivanti dalla vendita dei crediti di carbonio, sarà possibile preservare gli uliveti con bassa redditività ma con alto valore ambientale e paesaggistico. In particolare, gli alberi di ulivo secolari o quelli a basso valore economico (cioè con bassa produttività), invece di essere abbandonati e lasciati morire, potrebbero vedere riconosciuto il loro ruolo come strumenti di mitigazione dei cambiamenti climatici continuando così a fornire il loro importante servizio ecosistemico.

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